venerdì 5 agosto 2016

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Il contenuto del presente blog è coperto dai canoni e dalle regole del buonsenso. Per fini divulgativi è stato reso pubblico, da ormai diverso tempo, il risultato di un ventennio di ricerche, spesso fatte proprie da altri senza tuttavia citare mai l'autore. A chiunque è concessa la possibilità di attingere dal presente blog, a patto tuttavia che se ne citi sempre e comunque la fonte: trattasi d'una semplice regola di buonsenso.

mercoledì 7 novembre 2012

Quel touchscreen pieno di svarioni



Il Duomo antico sconsacrato nel 1869, anziché nel 1860, il Monastero delle Benedettine confuso erroneamente col Palazzo dei Giurati, la galleria di contromina del bastione di S. Maria confusa invece col pian terreno dello stesso bastione, che conterrebbe al suo interno una fonderia ubicata in realtà in tutt’altro ambiente. Sono solo alcuni dei numerosi svarioni, in alcuni casi veri e propri falsi storici, contenuti nella guida del Castello consultabile da qualche giorno in un moderno e costoso schermo tattile (touchscreen) ospitato al primo piano della panoramica Badia benedettina. In verità gli schermi tattili sono due. L’altro è dedicato alle abbondanti e fortunate esplorazioni archeologiche condotte negli ultimi decenni lungo la penisola milazzese. E’ ubicato anch’esso al primo piano del Monastero delle Benedettine, luogo non certo opportuno per ospitare un touchscreen che per la sua funzione di ausilio al visitatore, di introduzione alla visita, meriterebbe piuttosto un luogo più frequentato, posto in prossimità dell’ingresso della cittadella fortificata, nell’aula del Duomo antico, per esempio. Un’ubicazione infelice, quella attuale, anche per l’inaccessibilità del primo piano della Badia, a causa dell’ascensore ancora fuori uso, malgrado un rassicurante cartello affisso la scorsa estate lasciasse presagire una messa in esercizio dell’impianto di sollevamento in tempi rapidi, anche se già siamo a novembre… E l’ascensore off-limits equivale a totale inaccessibilità per i soggetti disabili, cui dunque rimane preclusa (oltre all’assaggio di qualche suino o di un fungo porcino opportunamente inumidito dai prodotti delle vendemmie) la consultazione di questi schermi tattili, in particolare la visita virtuale al Castello, ahinoi piena zeppa di errori. Come la costruzione del rivellino meridionale della cinta spagnola, fatta risalire al 1605, anno in cui venne realizzato invece il contrafforte del bastione di S. Maria. Ma gli svarioni abbondano: come quello che, sulla base di improbabile «documentazione d’archivio», attesterebbe la presenza nel cantiere del Duomo antico dell’ingegnere militare Diego Sanchez. O la notizia in base alla quale l’architetto palermitano Giuseppe Gasdia sarebbe stato impegnato nella costruzione della poderosa cinta spagnola.

Difficile risalire all’autore di questi inediti quanto stravaganti testi, visto che il software del touchscreen non ne riporta misteriosamente la paternità. Eppure da questo touchscreen tanto atteso, peraltro  pagato con tanti bei soldini della collettività, ci si aspettava un’informazione puntuale, scientifica: infatti, stando almeno a quel che si vocifera, pare che i testi siano stati elaborati sotto l’alta sorveglianza della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Messina. E dire che le notizie, quelle attendibili e supportate da fonti archivistiche e bibliografiche serie, non mancavano: diffuse addirittura online già da qualche anno. Sarebbe bastato fare un semplice copia-incolla.
Si auspica quindi una revisione dei testi in tempi brevi, che restituisca autorevolezza e serietà a questa visita virtuale della città murata, preziosissima in un contesto in cui il default comunale rende improbabile il reclutamento di nuove guide all’interno del complesso fortificato. Si auspica inoltre, per le ragioni sopra esposte, il trasferimento dei due schermi tattili in un’area posta all’ingresso del maniero.
(M. Tricamo, Oggimilazzo.it - 7 novembre 2012)

lunedì 20 agosto 2012

ACCESSO FACILITATO PER CHI HA DIFFICOLTA' MOTORIE



Un Castello aperto a tutti, volto a favorire soprattutto la visita di coloro i quali lamentano «significative difficoltà motorie». E’ questo l’impegno dell’Amministrazione comunale, la quale, di concerto con i volontari de “La Compagnia del Castello”, ha istituito provvisoriamente un servizio di assistenza finalizzato a favorire anche l’accesso con mezzi propri di disabili e anziani che difficilmente potrebbero raggiungere il Duomo antico, il Monastero delle Benedettine e l’area archeologica.

Nel comunicato affisso all’ingresso della cittadella fortificata, frutto della fattiva collaborazione tra l’assessore ai servizi sociali Massimo D’Amore e l’esperto Dario Russo, Comune e Compagnia del Castello, «consapevoli dei gravi limiti alla visita dei luoghi, nel tentativo di venire incontro il più possibile alle esigenze dei soggetti con difficoltà motorie», invitano a contattare il personale di servizio all’ingresso (sigg. Mario Napoli, Tanino Lazzaro e Renzo Raimondo) e/o il recapito telefonico 3892571878 «per ottenere assistenza e/o passaggio motorizzato al fine di raggiungere più agevolmente la nuova parte visitabile». Il tutto in attesa che il servizio venga migliorato e reso definitivo. A tal proposito si è attivato da tempo l’assessore D’Amore, che si sta adoperando per dotare al più presto la cittadella fortificata di un mezzo idoneo a trasportare anziani, disabili ed altri soggetti con difficoltà motorie. Gli uffici comunali sono anche al lavoro per attivare l’ascensore presente nel Monastero delle Benedettine, per il quale è stata già istruita la pratica volta a stipulare regolare contratto di manutenzione con ditta specializzata. Un ulteriore passo in avanti per garantire la piena fruizione a chi non è in grado di salire qualche rampa di scale.

sabato 18 agosto 2012

ISTANZA ALL'ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI


Alla c.a. dell’assessore ai Servizi Socio-assistenziali.
e p.c. sig. Sindaco della Città di Milazzo

Oggetto: visita al Castello per i cittadini disabili.

Gent.mo,
la recente riapertura di nuovi spazi all’interno del ns. Castello, se da un lato attrae finalmente un numero più consistente di visitatori, dall’altro pone ancor più di prima il problema dell’accesso dei disabili. Poiché, col dissesto ormai alle porte, è improbabile che si possa affrontare tale problematica con un apposito servizio navetta, Le chiedo, confidando nel Suo buon senso, se è possibile, di concerto con gli altri assessorati ed in particolare col Comando dei Vigili Urbani, concedere, in deroga al divieto di accesso attualmente esistente all’ingresso della cittadella fortificata, l’accesso con automobile ai soli disabili sin davanti al Monastero delle Benedettine oppure sino al piazzale antistante il Duomo antico.

A tal proposito mi permetto di suggerire una previa comunicazione telefonica dei cittadini interessati all’ufficio comunale preposto, da farsi il giorno precedente la visita con tanto di numero di targa del veicolo al quale sarà concesso questo piccolo ma doveroso privilegio, onde consentire al personale in servizio al Castello di aprire, all’orario concordato, i due cancelli posti all’entrata del complesso monumentale.

Certo di un Suo pronto riscontro, colgo l’occasione per porgerLe un cordiale saluto.

Massimo Tricamo

PRO MUSEO GARIBALDINO AL MONASTERO


Ill.mo sig. SINDACO
della CITTA’ DI MILAZZO


Oggetto: proposta per potenziare l’offerta turistica del Castello di Milazzo (Museo Garibaldino).

Facendo seguito alla proposta avanzata dallo scrivente nell’ambito del Comitato cittadino per il 150° dell’Unità d’Italia, istituito lo scorso anno dalla S. V., e cioè l’istituzione di un Museo Garibaldino entro la cittadella fortificata, torno a disturbarLa approfittando della recente inaugurazione del Monastero delle Benedettine, all’interno del quale l’Amministrazione da Lei presieduta, unitamente alla Sovrintendenza di Messina, ha individuato gli spazi destinati ad ospitare il suddetto spazio museale.

Ebbene, allo scopo di potenziare l’offerta turistica della cittadella fortificata, anche nel periodo invernale, sarebbe opportuno - in attesa di tempi migliori per le casse comunali e dunque in assenza di finanziamenti appositi per l’acquisto di espositori e per sostenere le altre spese necessarie - procedere da subito all’allestimento, entro il Monastero delle Benedettine, di una sala in cui esporre un primo minuscolo ma significativo nucleo dell’istituendo spazio museale. A tal proposito fornisco di seguito l’elenco dei reperti che potrebbero essere esposti nel monastero, impreziosendo così l’offerta turistica dello stesso:

- letto usato da Garibaldi a Merì alla vigilia della battaglia del 20 luglio 1860 (attualmente custodito presso Palazzo D’Amico);
- scrittoio utilizzato da Garibaldi a Merì (Palazzo D’Amico);
- quadro ottocentesco dell’Eroe dei due mondi (Palazzo D’Amico);
- l’antica lapide del Pascoli conservata nel sottoscala del Palazzo Municipale;
- asta portabandiera già in casa Gaetani a Merì (Palazzo D’Amico);
- medaglie conferite a un garibaldino filippese (Palazzo D’Amico);
- le litografie risalenti al XIX sec. raffiguranti garibaldini illustri (Archivio Storico comunale);
- manoscritto-ricordo sulla battaglia di Milazzo sottoscritto in diversi comuni italiani nella seconda metà dell’Ottocento e custodito nell'Archivio Storico;
-  verbale della cerimonia di apposizione della lapide del 1882 nella facciata della chiesa di S. Maria Maggiore (Archivio Storico comunale);
 - qualche volume sulla Battaglia di Milazzo pubblicato nel 1860 e negli anni immediatamente successivi (Biblioteca Comunale);
- tutta la documentazione originale sulla Battaglia di Milazzo compilata e raccolta dal Presidente del Comitato Rivoluzionario Stefano Zirilli (1812-1884), acquistata presso i mercati antiquari dallo scrivente e donata recentemente all’Archivio Storico comunale;

Per la custodia del materiale manoscritto, delle pubblicazioni della Biblioteca Comunale e delle medaglie si consiglia l’utilizzazione delle cinque teche restaurate dal maestro falegname Franco Russo e custodite a Palazzo D’Amico (attualmente quasi tutte vuote).

Ovviamente per l’allestimento del minuscolo spazio garibaldino di cui sopra lo scrivente offre con piacere la propria collaborazione a titolo gratuito.

Milazzo, 9 agosto 2012.

Con osservanza,
Massimo Tricamo

giovedì 9 agosto 2012

INAUGURATO IL MONASTERO DELLE BENEDETTINE

Milazzo si riappropria finalmente del proprio Castello. A presenziare alla cerimonia di consegna del Monastero delle Benedettine, tenutasi ieri sera nei locali ben climatizzati dell’annessa chiesetta del SS. Salvatore, circa un centinaio di persone. In verità, per alcuni di loro è stata un’opportunità per rivisitare, dopo oltre due anni dall’altra cerimonia inaugurale firmata Lorenzo Italiano, una piccola porzione della cittadella fortificata, per la quale, come ha ammesso lo stesso primo cittadino, c’è ancora tanto da fare. Restano infatti off-limits l’intera cinta muraria esterna, coi vasti spazi disponibili all’interno dei bastioni di S. Maria e delle Isole, e tutta l’area alle spalle del teatro all’aperto (cinta aragonese e Mastio normanno-svevo).

Nell’auspicare che nuove porzioni della cittadella si rendano presto fruibili - qualcosa si potrebbe sbloccare già a fine anno - Pino, affiancato dall’assessore alla Cultura Stefania Scolaro, non ha mancato di ringraziare quanti si sono adoperati per favorire la riconquista del monastero e di parte dell’area archeologica, dal dinamico RUP arch. Ferdinando Torre ai giovani volontari coordinati dall’esperto Dario Russo, che ha approntato un abbozzo di programmazione per tentare di vivacizzare, anche nelle ore notturne, l’edificio conventuale sino ai primi di settembre: sono previste, tra l’altro, degustazioni di vini e di prodotti tipici e momenti di lettura. Da parte sua, il sindaco Pino, non ha trascurato di ringraziare anche le «voci critiche di coloro i quali in questi due anni hanno comunque rappresentato un pungolo, un utile stimolo al fine di riconquistare questa porzione di Castello», che effettivamente consente finalmente ai Milazzesi di godersi uno degli edifici più interessanti del complesso fortificato e di assaporare nel contempo viste mozzafiato, come quelle osservabili affacciandosi alle finestre di quelle che un tempo furono le celle delle monache benedettine o alla panoramica chiostrina dove alla fine della cerimonia è stato ospitato il rinfresco. 

 L’area attualmente visitabile consente di giungere, attraverso la predisposizione di corde e transenne, sino alla porta Aragonese, snobbando però una buona metà dell’area archeologica, esclusa dal circuito di visita malgrado il collaudo positivo. A tal proposito sarebbe opportuno restituire alla pubblica fruizione anche quest’area degli scavi, sbarrando attraverso l’uso congiunto di paletti, corde e transenne l’accesso al bastione delle Isole ed alla chiesetta dell’Annunziata (Massimo Tricamo, oggimilazzo.it, 9 agosto 2012)